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Il restauro della Sala delle Asse negli anni Cinquanta del Novecento si inseriva in un più ampio progetto di riallestimento dei musei del Castello, commissionato dall’allora direttore reggente dei Musei Civici del Castello Sforzesco Costantino Baroni al gruppo di architetti BBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgioioso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers).
I lavori nella sala incominciarono nel 1954 con la rimozione della tappezzeria e dei bancali lignei disegnati dall’architetto Luca Beltrami. Riemersero, così, sulle pareti nord e ovest, le tracce di un disegno preparatorio a monocromo. Del restauro della decorazione dipinta venne incaricato, nel 1955, Ottemi della Rotta, che dovette affrontare una situazione complessa, poiché l’intervento precedente di Rusca aveva nascosto completamente l’ornamento originario tardoquattrocentesco.
Ottemi della Rotta scelse quindi di mantenere lo schema adottato nel 1901, alleggerendo solamente gli intensi colori del Rusca per creare un effetto di pittura antica e abrasa.
Della Rotta lasciò sulle lunette, a testimonianza del tipo di intervento attuato, alcuni fogli di carta da disegno su cui dipinse il risultato finale, sotto i quali rimangono ancora oggi ben conservati stralci dell’intervento di Rusca.