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Nel 1897, nell’ambito dei lavori di restauro del Castello, la sala ebbe il ripristino di due finestre. Qualche anno dopo, grazie alla generosità dell’avvocato Pietro Volpi, che versò 20.000 lire in memoria della consorte, per il restauro della decorazione dipinta, Luca Beltrami chiamò alla complicata impresa il pittore e decoratore Ernesto Rusca, figura di spicco nel panorama di recupero del Rinascimento caratteristico di quegli anni. Come racconta Beltrami stesso, Rusca, ricostruendo sulla base di frammenti ancora visibili e di indizi, il motivo decorativo di uno spicchio della volta, passò al ripristino dell’intera copertura, estesa su una superficie di 400 metri quadrati, utilizzando una densa tempera. La sala si riempì quindi di vividi colori.
All’inaugurazione, avvenuta il 10 maggio 1902 alla presenza del sindaco Giuseppe Mussi, si parlò del ritrovamento del “vero Leonardo”. Contro l’operazione si levarono severe le voci di alcuni critici. Sulla scorta di iscrizioni riportate da Marin Sanudo nei suoi diari, vennero ridipinte tre targhe con le originarie iscrizioni celebrative sulle abili mosse politiche del Moro, mentre la quarta, probabilmente già modificata durante la dominazione francese, venne composta dal Beltrami per ricordare sia i committenti del restauro che il Rusca con queste parole: AD ONORARE LA MEMORIA DI / ALESSANDRA VOLPI BASSANI / IL CONSORTE PIETRO / VOLLE RIPRISTINATA / SULLE ORIGINARIE TRACCIE / QUESTA GENIALE COMPOSIZIONE/ DI LEONARDO / ANNO MCMI/E RUSCA /P.
Nell’allestimento provvisorio del 1902 le pareti della sala furono rivestite di tela chiara che copriva anche il monocromo ritenuto da Beltrami di epoca spagnola.
Alcuni anni dopo la sala fu rivestita di una tappezzeria amaranto, lungo le pareti furono posti bancali lignei, e fu infine realizzato un pavimento a tarsie marmoree. In questa foggia fu inaugurata nuovamente il 2 giugno 1909. Venti anni dopo venne dotata di lampade in ferro battuto del Mazzucotelli.